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La tecnologia israeliana continua a correre: Israele non si ferma!

Nonostante Israele sia stata attaccata dai terroristi di Hamas e da vittima si sia trovato sul banco degli imputati, la sua storica resilienza non si è fatta attendere e nonostante la guerra lo Stato non cede. 

In mezzo a conflitti civili e guerre, la tecnologia israeliana è solida. Gli eventi del 7 ottobre e la crisi militare che ne è seguita, hanno messo il sistema sanitario israeliano di fronte alla necessità di rispondere alla complessa emergenza generata dall’attacco terroristico e, al contempo, di continuare a fornire ai pazienti altissimi livelli di assistenza e prestazioni “ordinarie”.

Un rapporto stima che i finanziamenti privati per la tecnologia israeliana  raggiungeranno quasi i 10 miliardi di dollari.

Il settore tecnologico israeliano è rimasto robusto nel 2023 nonostante le sfide macroeconomiche globali, nonostante i disordini civili sulla proposta di riforma giudiziaria che hanno coinvolto Israele nei primi nove mesi, e nonostante la guerra che sta dominando questi mesi. Così conclude un rapporto annuale sul settore tecnologico israeliano pubblicato da Startup Nation Central, un'organizzazione no-profit che mette in contatto coloro che cercano soluzioni globali con gli innovatori israeliani. Il rapporto, basato su dati e approfondimenti della piattaforma di coinvolgimento aziendale Finder, prevede che i finanziamenti privati per la tecnologia israeliana  raggiungeranno quasi i 10 miliardi di dollari.



I finanziamenti pubblici ammontavano a circa 1,9 miliardi di dollari, che si sono contratti ma sono rimasti robusti, indicando una fiducia duratura degli investitori e un mercato in grado di resistere ai flussi e riflussi finanziari. Il raddoppio dei finanziamenti pubblici destinati alla tecnologia sanitaria rispetto all’anno precedente è un punto saliente, che dimostra la forte ripresa del settore e l’interesse degli investitori. La sicurezza informatica è il settore tecnologico con le migliori prestazioni in Israele garantendo un importo medio di finanziamenti di 27 milioni di dollari nel 2023. Ciò includeva due mega-round: Wiz ,che ha raccolto 300 milioni di dollari e Cato Networks  che si è assicurata 238 milioni di  dollari. Nel settore delle tecnologie climatiche e agroalimentari, nonostante una diminuzione del 60% dei finanziamenti privati rispetto allo scorso anno, il rapporto ha rilevato un periodo di stabilità negli investimenti dal secondo trimestre del 2022 al terzo trimestre del 2023.“Si prevede che l’intelligenza artificiale, la sicurezza informatica e la tecnologia di difesa continueranno la loro tendenza al rialzo”, ha commentato Yariv Lotan, vicepresidente centrale dei prodotti digitali e dei dati di Startup Nation. Lotan ha inoltre osservato che nel 2024, l’88% delle multinazionali progetta di sostenere o accrescere la propria presenza in Israele, indicando una continua fiducia nel sistema paese. La guerra a Gaza non ha spaventato gli investitori stranieri e la loro quota di partecipazione al finanziamento delle aziende tecnologiche israeliane è aumentata .

“Guardando al 2024, le prospettive sono caute ma ottimistiche”, ha affermato Avi Hasson, CEO di Startup Nation Central.“Speriamo che il fondamento dell’ecosistema fatto di innovazione, partnership globale e comprovata resilienza porterà  attraverso l’incertezza verso una traiettoria di crescita continua. Con gli investimenti in Israele ridotti ai numeri del 2019, la sfida principale è attrarre investimenti nell’ecosistema tecnologico israeliano e preservare il capitale umano – la risorsa più significativa di Israele”, ha concluso Hasson.

Israele è una piccola nazione grande all’incirca come la Lombardia, e nonostante la sua difficoltà a vivere in pace per l’odio che la circonda, è sempre proiettata al futuro per il benessere della sua popolazione e di tutta l’umanità.


Luciano Bassani

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