Prima ancora di assumere la stazione eretta il neonato si orienta grazie alla vista, che rappresenterà il riferimento permanente della orizzontalità. Nell’ambito della clinica posturologica rivestono particolare interesse le alterazioni della oculomotricità, cioè i difetti di convergenza oculare e gli strabismi latenti (forie), diagnosticabili con semplici test (test di convergenza, Cover test, Maddox test). Tali alterazioni sono responsabili di asimmetrie di tensione a carico dei muscoli assiali, per le intime connessioni tra i nuclei oculomotori, vestibolari ed il nucleo del nervo accessorio spinale (vie della oculocefalo-giria), che garantiscono la sinergia dei movimenti degli occhi e del collo, ma anche degli occhi e delle gambe. Anche la cinetosi e le sensazioni di instabilità, spesso erroneamente interpretate come patologie vestibolari, possono essere imputabili alle alterazioni descritte.
La diagnosi dei disturbi di oculomotricità consente al medico di impostare la terapia, basata sulla rieducazione dei movimenti oculari e di operare una efficace prevenzione delle patologie posturali, anche in ambito pediatrico.
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