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La verticale  e/o orizzontale visiva soggettiva

Attraverso lo studio dei nistagmi, con l’head impulsive test, con l’head shaking test e con le prove termiche si studia in modo abbastanza approfondito il riflesso  vestibolo  oculomotore principalmente a partenza dai canali semicircolari. Nello studio clinico dei pazienti vertiginoso  non ci sono state fino a oggi prove per valutare la funzionalità dei recettori maculari .


Recentemente si stanno  affermando delle metodiche che permettono di avere delle informazioni dei riflessi a partenza maculare. In particolare la verticale e/o orizzontale visiva soggettiva è una metodica semplice, facilmente applicabile nella clinica, che indirettamente studia la torsione oculare che si verifica in seguito  ad alterazioni periferiche  e/o centrali, del sistema vestibolare maculare. Se ad un paziente con danno periferico acuto, posto in una stanza completamente buia, viene chiesto di porre una barra debolmente illuminata  (unico oggetto visibile) su un piano verticale, egli tende ad inclinarla verso il lato patologico in quanto ha la sensazione che essa sia spostata verso il lato sano.


Tale Fenomeno si modifica nel tempo dimostrando l’attuarsi di fenomeni di compenso del sistema. In presenza di un danno centrale potremmo avere ancora una verticale visiva soggettiva alterata, in particolare verso il lato lesionato se la lesione è bassa (tronco-encefalica) e verso il lato sano se la lesione è alta (mesencefalica). Da queste osservazioni si deduce che la verticale visiva soggettiva  può fornire anche informazioni topodiagnostiche rilevanti. Poche sono le segnalazioni in letteratura riguardo al comportamento  della verticale visiva soggettiva in presenza di una  vertigine parossistica  posizionale benigna. Bohmer e Rikehmann  non osservano alterazioni, mentre  Gall, Ireland e Robertson la trovano alterata in 10 dei loro 16 pazienti dopo l’esecuzione della manovra di Hallpike.


Abbiamo studiato la verticale visiva soggettiva in soggetti normali  ed in pazienti che avevano sofferto recentemente di vertigine parossistica posizionale benigna ed erano stati sottoposti alle manovre terapeutiche.
Sappiamo che frequentemente dopo le manovre terapeutiche, anche se sparisce la sintomatologia vertiginosa posizionale, possono perdurare sensazioni di instabilità.


Abbiamo voluto verificare se esisteva una qualche relazione fra tale sintomatologia ed una eventuale positività della verticale visiva soggettiva. 
Effettivamente in alcuni dei pazienti che lamentavano sbandamenti il test è risultato positivo permettendoci di ipotizzare che il danno maculare fosse stato rilevante ed ancora non compensato.

 

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