Prof. Luciano Cesare Bassani
Specialista in Terapia Fisica, Riabilitazione & Fisiatria
Centro di Proloterapia e Medicina rigenerativa
Studio Medico Bassani
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Il rilasciamento dei legamenti della colonna lombare e del bacino è tra le cause più frequenti di lombalgia. Questo si può verificare in seguito a traumi severi, a microtraumi ripetuti, a disfunzioni del movimento ed instabilità.
La sintomatologia , oltre al distretto lombare, può coinvolgere anche il bacino e le gambe. Questa , solitamente, migliora col movimento e si aggrava a riposo. In questi casi il sistema neuromuscolare, provvedendo alla stabilità dinamica della colonna vertebrale e del bacino, contribuisce alla riduzione del dolore e della disabilità funzionale che ne consegue. La muscolatura profonda , tra cui quella del pavimento pelvico , i multifidi, il trasverso ed obliquo interno dell’addome, garantisce la stabilità segmentaria mentre quella superficiale contribuisce alla stabilità generale.
Gli esercizi indicati al trattamento della lombalgia legamentaria sono volti alla riattivazione e rinforzo della muscolatura di stabilizzazione del tronco e della regione lombo-pelvica. Segue la descrizione di alcuni di questi: posizione del paziente: supino. Durante lombalgia legamentaria’espirazione , mantenendo la lordosi lombare neutra, ricercare una contrazione isometrica del trasverso , “tirando in dentro la pancia “ come per portare l’ombelico verso la colonna; posizione del paziente : supino , palla tra le ginocchia flesse. Durante l’espirazione , mantenendo la lordosi lombare neutra, ricercare una contrazione isometrica del trasverso , nella modalità descritta sopra. Nel contempo stringere la palla con le ginocchia per 6 secondi; posizione del paziente : supino , gambe distese, palla morbida sotto al tallone. Durante l’espirazione , mantenendo la lordosi lombare neutra, ricercare una contrazione isometrica del trasverso , nella modalità descritta sopra . Nel contempo schiacciare la palla col tallone per 6 secondi; posizione del paziente : seduto , rispettando le curve fisiologiche del rachide. Durante l’espirazione , eseguire una contrazione lenta della muscolatura del pavimento pelvico , immaginando di “trattenere le urine e le feci” . Mantenendo questa contrazione attivare il trasverso dell’addome , nella modalità descritta sopra.