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Ossigeno-ozono terapia nel conflitto disco radicolare

Il dolore lombosacrale con o senza interessamento radicolare può essere debilitante sia per il dolore che per l’impotenza funzionale.I trattamenti che vengono impiegati sono vari e possono essere sia chirurgici che conservativi.Tra i trattamenti conservativi troviamo quelli farmacologici attraverso l’assunzione di farmaci sia per via sistemica che localmente( terapia infiltrativa), fisioterapici con terapia strumentale ( laser, tecar , scenar o altro), o meccanici: autotrazione, manipolazione vertebrale.

Negli ultimi trent’anni ha trovato spazio nella cura delle ernie discali l’ossigeno-ozonoterapia (o2-o3). La nostra esperienza risalente a metà degli anni ottanta su migliaia di pazienti testimonia l’utilità di questo trattamento con risultati positivi di più del 70%.

L’ossigeno-ozonoterpia per le patologie discali viene da noi praticato mediante infiltrazioni paravertebrali di una miscela di ossigeno-ozono con una concentrazione crescente in quattro punti della colonna.

Questa tecnica deve essere praticata con paziente prono.

Il medico evidenzia con una matita dermografica i quattro punti sede di infiltrazione e dopo aver disinfettato la zona introduce lentamente la miscela di ossigeno-ozono. Alla fine del trattamento è utile lasciare il paziente sdraiato per una decina di minuti .

Gli effetti benefici dell’ozono sono da ascriversi ad una sua attività antinfiammatoria e analgesica anche se non è da escludersi una sua azione disgregante sul nucleo polposo

Poiché spesso la compressione radicolare è da ascriversi ad un importante quadro edemigeno una giustificazione dell’efficacia dell’ozono nei conflitti radicolare è da attribuirsi a questa sua azione.

L’ossigeno-ozonoterapia è una metodica con scarsi effetti collaterali che vanno comunque considerati con attenzione dal curante, in particolare possono verificarsi episodi sincopali da attribuirsi più che all’ozono stesso al dolore provocato durante l’infiltrazione. E’ dunque consigliabile una introduzione lenta del prodotto gassoso per ridurre a minimo il dolore iniettivo.

Un atro potenziale rischio, seppure in letteratura Jacobs riferisca un incidenza dello 0,0007 %, riguarda la diffusione dell’ozono nel circolo venoso con possibili fenomeni embolici .

Nella nostra pratica fisiatrica vogliamo però mettere in evidenza il fatto che spesso il fallimento di questa metodica va ascritto ad un errore di diagnosi che porta all’utilizzo indiscriminato dell’ozono senza apprezzabili risultati.

L’indicazione della miscela di ozono deve essere ristretta ai veri casi di conflitto disco radicolare acuto o subacuto tralasciando invece la sua applicazione nelle forme cronico degenerative disco legamentarie dove i risultati migliori si ottengono con la proloterapia.

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