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La Croce Rossa Israeliana cambia per affrontare il terrorismo!

Il razzo lanciato  da Hezbollah  sabato 27 luglio contro il nord d'Israele ed esploso nel villaggio druso di Majdal Shams, nella regione dello Yarden, in un campetto da calcio in un parco giochi pieno di bambini ha spazzato via la vita di 12 giovani sotto i vent'anni, incluso un neonato.

La loro sola colpa quella di giocare a calcio un sabato pomeriggio in una sorta di apparente normalità. La differenza tra  le vittime civili a Gaza e quelle in Israele sta nel fatto che le prime sono usate come scudi umani mentre le seconde sono vittime di stragi indiscriminate da parte dei terroristi di Hamas.



Purtroppo sono mesi che Israele è sotto il fuoco continuo dei terroristi su quattro fronti a sud verso Gaza, a nord verso il Libano, dallo Yemen e dall’Iran e il tutto è iniziato con il pogrom del 7 ottobre. 

Ciò che si conosce meno è il ruolo cruciale del Magen David Adom (l’equivalente della Croce Rossa) che dal 7 di ottobre scorso è in modalità emergenza e il cui livello di allerta è altissimo. Questo significa che sono stati avviati protocolli tali da affrontare nella maniera adeguata tutte le problematiche che sorgono nel corso della guerra: tra questi

- il raddoppiamento del fronte (con conseguente spostamento al nord di equipaggiamento medico e sacche di sangue nell'ospedale sotterraneo di Haifa), -

la reazione ad attacchi multipli (Progetto First Rescue Community Vehicle: dislocamento di mezzi leggeri nelle piccole comunità a rischio terrorismo), - il progetto Magen (è stato attivato da MDA per reclutare volontari con formazione medica per rafforzare la risposta medica nelle comunità. Il progetto mira a costituire una unità di primi soccorritori, dotati di attrezzature avanzate e veicoli di salvataggio, che possa unirsi alle squadre di sicurezza e offrire il primo soccorso prima dell'arrivo di squadre MDA), - il  mantenimento delle comunicazioni (proprio di recente c’è’ stato un blackout globale dei computer, prontamente aggirato da MDA). Si prevede che i soccorritori guidino delle moto mediche fino al sito dell'emergenza e tornino con le informazioni necessarie a far partire le ambulanze.


Nell'emergenza di Majdal Shams  i soccorsi sono arrivati al campo di calcio pochi minuti dopo l'impatto del razzo, nonostante il territorio sia difficilmente raggiungibile e le comunicazioni disturbate. È stato eseguito subito un triage e quindi le cure salva-vita. Purtroppo, 10 dei 40 feriti sono stati dichiarati deceduti sul colpo, mentre 2 sono morti dopo l'arrivo in ospedale.

Uno dei residenti locali, il Dr. Taliya Abu Awad, anestesista e volontario druso per il Progetto Magen, racconta:

"Sono arrivato sulla scena che era davvero terribile. Spero che nessuno possa provare quello che hanno vissuto questi bambini. La visione era davvero difficile. Ho aperto la mia borsa del soccorso e ho preso tutte le attrezzature, iniziando a eseguire le intubazioni sul campo, cercando di stabilizzare le condizioni dei bambini. L'attrezzatura che ho ricevuto dal MDA era simile a una scialuppa che si manda a una persona che sta affondando. Grazie a queste attrezzature, sono stato in grado di aiutare i bambini. C'erano così tante vittime che ho usato tutte le attrezzature".

Il Direttore Generale di MDA, Eli Bin ha affermato: "Il Magen David Adom lavora a fianco delle squadre mediche delle IDF e altre forze di sicurezza. Le squadre di MDA sulle alture del Golan sono arrivate rapidamente sulla scena e hanno fornito un trattamento rapido e professionale alle vittime. Ancora una volta abbiamo visto la determinazione del team di MDA  impegnato a salvare vite in un luogo sotto il fuoco nemico.


Nella strage del 27 luglio  4 medici del Progetto Magen, equipaggiati con kit MDA, sono arrivati rapidamente sul luogo dell’attacco del razzo, e hanno iniziato trattamenti avanzati, dimostrando ancora una volta l'importanza della resilienza medico-civile, soprattutto nella periferia.


In Italia esiste l’associazione AMDA ( Amici del Magen David Adom) che supporta le attività del Magen David Adom.


Luciano Bassani



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