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OSTEOPATIA VISCERALE

La visione del corpo umano come singola unità funzionale. Questo è il principio che sta alla base dell’osteopatia, disciplina che si fa carico della persona nella sua globalità; l’in-dividuo cioè non diviso, inteso come unità di corpo e mente nella quale l’equilibrio o lo squilibrio fra struttura e funzione influisce sullo stato di salute.

Prendendo in considerazione tutte le unità che compongono il corpo umano l’osteopata si avvale di tecniche specifiche per rispondere a problematiche legate a disturbi del sistema gastro-intestinale, respiratorio, e ginecologico nei quali la corretta funzionalità degli organi che li compongono gioca un ruolo chiave nel mantenimento del fisiologico stato di salute dell’intero organismo, detto anche omeostasi.

I sistemi bersaglio del trattamento osteopatico viscerale sono principalmente:

Il sistema gastro-intestinale: Beneficiano particolarmente delle manipolazioni viscerali i pazienti affetti da reflusso gastro-esofageo, giacché tramite la palpazione e l’azione sul diaframma e sulla sua connessione anatomica con l’esofago, l’osteopatia aiuta a spegnere i sintomi da reflusso riscontrabili tipicamente in bruciori retrosternali, eruttazioni acide, cefalee e fastidiosi singhiozzi. Approcciabili anche le sindromi da colon irritabile, stipsi, diarrea o problemi legati a una digestione lenta.

Il sistema respiratorio: grazie a trattamenti applicati alla cassa toracica e migliorandone la funzionalità si permette alla cavità polmonare di esprimere la massima espansione e un corretto ritorno elastico, alleviando sindromi asmatiche, prevenendo in taluni casi recidive di bronchiti o polmoniti.

Apparato urinario / ginecologico: tramite l’approccio al pavimento pelvico, struttura fasciale di sostegno per gli organi uro-genitali, l’osteopatia viscerale interagisce con le strutture contenute nella bolla pelvica lavorando per restituire l’equilibrio fluidico e alleviare particolari condizioni legate per esempio a un ciclo mestruale eccessivamente doloroso o irregolare (dismenorrea), ridurre i disturbi e le urgenze legati a un’incontinenza da sforzo o migliorare i sintomi causati da cistiti ricorrenti. Un supporto viene anche dato a condizioni post intervento chirurgico come un’ isterectomia che in molti casi prevede l’asportazione dell’intera componente uterina, con un conseguente collasso dei visceri addominali nella cavità pelvica.

La normale funzionalità di un viscere viene espressa dal suo naturale movimento intrinseco all’interno della cavità in cui è contenuto, influenzato sia da un dialogo tra il sistema endocrino e quello psico-emotivo che da un equilibrato bilanciamento dei legamenti che lo ancorano alla componente muscolo-scheletrica, come le strutture ossee, un legamento o un tendine.

Analizzando più nel dettaglio la correlazione tra viscere e struttura, vediamo come ogni organo è avvolto in un tessuto altamente specializzato chiamato “peritoneo”, una membrana sierosa che permette lo scorrimento senza attrito tra visceri e l’ancoraggio alla parete addominale. Per fornire ulteriore stabilità e struttura, i legamenti composti principalmente da tessuto connettivo fasciale permettono a tutta la componente viscerale di adattarsi a flessioni, rotazioni ed estensioni imposti dai movimenti della colonna, creando così una sinergia cinetica.

Questi aspetti influiscono e contribuiscono a mantenere uno stato di salute e armonia non solo del singolo distretto ma dell’organismo nella sua globalità; la sofferenza di un organo si riflette su tutto il suo apparato.

È proprio per questa stretta correlazione anatomica che in caso di disfunzioni viscerali si crea una tensione a livello fasciale, con una chiusura del busto verso la zona in sofferenza, l’adozione nel soggetto di una postura antalgica, che limita i normali movimenti della colonna e comporta, se non trattata in breve tempo, uno schema posturale “di compenso”. Tale adattamento è il risultato di una riorganizzazione posturale, l’esito del dialogo tra sistema nervoso centrale e gruppi di fasce muscolari e segmenti ossei, protagonisti attivi nel mantenimento del tono e si riscontra all’esame clinico come asimmetrie e disallineamenti.

Infine l’osteopatia viscerale si rivolge all’accurata osservazione e trattamento delle cicatrici.

La cicatrice: esito della riparazione tissutale in seguito a un trauma o ad un intervento chirurgico, che può essere svolto in laparotomia o laparoscopia. In base alla tecnica operatoria utilizzata l’esito e le caratteristiche anatomiche della cicatrice possono essere differenti; sarà più estesa e superficiale nel primo caso e più piccola ma più profonda nel secondo ma entrambe correlate a rischi potenziali di briglie aderenziali o lesioni negli strati sottostanti al derma.

E ancora, paragonabili a una graffetta su un tessuto, le cicatrici infatti costituiscono dei punti di fissità che creano aderenze nei piani fasciali e applicano forze tiranti e opposte, i movimenti, rallentano e inibiscono il fisiologico scorrimento fluidico (sangue, linfa) all’interno del tessuto cicatrizzato.

Tramite la conoscenza dell’anatomia e un approccio palpatorio specifico, l’osteopata può intervenire sulle interferenze funzionali e meccaniche causate dalla cicatrice, mobilizzandola e restituendo maggiore funzionalità a un tessuto privato della sua naturale capacità elastica e adattativa, migliorando gli scambi fluidici e i piani di scorrimento fasciale.

Nello Studio Medico Bassani si approccia questo tipo di problematiche in modo integrato e completo tramite la collaborazione sinergica messa in campo dalla medicina ortopedica e fisiatrica, unitamente ai trattamenti fisioterapici ed osteopatici; in sintesi un approccio metodologico integrato e costantemente monitorato, che si traduce in un attivo beneficio nei pazienti non solo nella prima fase di remissione delle fasi acute, ma di sostegno ed accompagnamento ad un processo di guarigione, più breve e duraturo nel tempo.

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