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Storia dell'Agopuntura Auricolare

L'Auricoloterapia risale a un periodo attorno al 3000 a.C., prima ancora del Nei Jing I, che raccoglie tradizioni databili al 2500 a.C. Si ha notizia di cabalisti che DDroid Serifroid Serifainsegnavano in modo empirico a curare le malattie di entrambi i lati del corpo, destro e sinistro, visualizzando la lettera ebraica che identifica l’ orecchio dx e quello sx per le patologie dell’emisoma corrispondente.

Il Nei Jing insegna che si possono curare molte patologie pungendo i punti dei meridiani che passano per l’orecchio ed Ippocrate stesso ha descritto delle tecniche di puntura dell’ orecchio per curare molte malattie, in particolare l’impotenza e per aiutare l’espletamento del parto. I Turchi, nel XIII° sec., insegnavano una pratica dell’auricoloterapia sia con dei bastoncini per il massaggio sia con piccoli cauteri per il trattamento di numerose patologie.

Nel XIV° sec. Jerome Bosch, pittore fiammingo, dipinse il celebre Giardino delle Delizie, nel quale si riconosce distintamente l’impiego di tecniche di auricoloterapia per il trattamento dell’ impotenza e della frigidità con un punto che da lui prese il nome. Nel XV° sec. i corsari avevano notato che ponendo un anello d’oro al centro del lobulo dell’orecchio dominante si migliorava l’acuità visiva ed infatti quando lo si stimola in R.M.F. (Risonanza Magnetica Funzionale) si ottiene un’eccitazione delle zone cerebrali occipitali che notoriamente rappresentano una delle 7 aree visive del nostro cervello. Nel XVI° sec. Enrico III stabilì che tutti i cortigiani dovessero portare degli orecchini, pena l’esclusione dal palazzo reale. Nel 1649 Lucitonus compilò un’Enciclopedia Medica "Practis Medica admiranda" nella quale descrisse diverse tecniche di auricoloterapia, in gran parte validate dalla R.M.F. Nel XVIII sec., Antonio Valsala descrisse delle tecniche di auricoloterapia in stomatologia che utilizzava per le estrazioni dentarie; in particolare descrisse un punto,detto H, che la R.M.F. ha dimostrato corrispondere al legamento odonto-alveolare che comprende una guaina che, se edemizzata, provoca dolore: pungendo il punto H si risolve l’edema e quindi il dolore.

Nel XIX sec., 1810, il medico Ignazio Colla de Parma riferisce di un paziente che, punto da un ape in un punto dell’antelice, ebbe un’emiparesi all’arto inferiore. All’ospedale Saint Louis di Parigi il prof. Malgazine fece delle osservazioni in pazienti trattati con palpazioni in svariati punti dell’orecchio. Nello stesso anno Duchenne de Boulogne, padre dell’omonima malattia distrofica, pur riconoscendo valida la cartografia auricolare nel cane, negava la correttezza di quella nell’uomo. Nel 1850 il medico corso Lucciani descrisse il punto Corso sull’antelice che utilizzava per le sciatalgie ribelli. Nel XX sec., 1951, con Paul Nogier inizia la storia più recente dell’auricoloterapia.

Nogier aveva osservato numerosi pazienti trattati da M.me Barrin Casolta con delle cauterizzazioni in un punto dell’antelice, sempre lo stesso, per trattare delle sciatalgie ribelli ; essa confidò a Nogier, che le chiedeva chiarimenti, di praticare quelle cauterizzazioni su insegnamento del padre marinaio che a sua volta le aveva apprese da un medico cinese che aveva salvato dal naufragio della nave sulla quale si trovava. Nel 1955 Nogier concepisce l’idea del feto rovesciato sul padiglione auricolare e da quel momento cerca di creare una somatotopia che lo portò l’anno successivo a creare l’Auricolo- terapia. Nacque la diatriba con i Cinesi sulla paternità della metodica in quanto essi sostenevano di usare già dei punti dei Meridiani che passano per l’orecchio che tuttavia non corrispondono ai punti di auricoloterapia.

Il merito di Nogier rimane quello di essere stato il primo a riconoscere nell’orecchio una somatotopia che ha cercato di sistematizzare; non ha certo inventato l’auricoloterapia, ma è stato il primo ad immaginare un feto rappresentato sull’ orecchio, da cui dedusse una somatotopia che cercò di sistematizzare dando corpo ad una pratica vecchia di 3000 anni. La visione globale di Nogier è stata confermata, con modeste variazioni, dagli studi di René Bourdiol e René Kovacs che ne hanno percepito il valore neuroscientifico.

I mezzi di ricerca più moderni hanno permesso poi di sottoporre a verifica quanto Nogier aveva intuito, di correggere ciò che non era perfetto e di stabilire scientificamente i criteri di una nuova neuro-agopuntura dell’orecchio. 1963 J.Boyer, agopuntore, descrive le proprietà elettriche dei punti di agopuntura, compresi quelli dei meridiani che passano per l’orecchio. 1969 R. Jarricot, studiando i metameri, osserva la corrispondenza tra aree metameriche e localizzazioni dei punti auricolari. 1972 Jean Begue, elettrofisiologo, studia i dermo-potenziali e lavorando sull’orecchio dimostra che esiste una d.d.p. tra un punto e l’alto di circa 8mV. 1975 J.Bossy, neuroanatomico di Montpellier, studia l’orecchio da un punto di vista neuroanatomico. 1972-1983 R.Bourdiol lavora sulla spiegazione neuroscientifica dei punto dell’orecchio. 1980 Pierre Rabichong, neurochirurgo del midollo, lavora sulle caratteristiche fisiche dei punti dell’orecchio. 1979 Robert Covertat conferma i lavori di Rabichong 1980-85 René Kovacs lavora sulla neurologia dell’orecchio ponendo le basi neurofisiologiche per lo studio dell’auricoloterapia. 1980 Tourignan conferma numerosi punti auricolari e Kruger lavora in medicina veterinaria sul cavallo e sul cane.

Olesson, fisioterapeuta, confronta le mappe francesi e cinesi. 1985 odine Hausiech,istologo a Montpellier, presenta un lavoro sull’istologia dei punti dell’orecchio. 1986 L’O.M.S. riconosce l’efficacia dell’auricoloterapia. 1990 Si stabilisce la prima nomenclatura internazionale dei punti auricolari. 1994 Si svolge a Lione il I° Congresso Internazionale di Auricoloterapia. 1994 David Alimì, neurofisiologo, dimostra che le variazioni del campo elettrico dei punti dell’orecchio seguono il ritmo circadiano del cortisolo con un picco alle ore 8 seguito da una discesa ed un nuovo picco alle ore 17, seguito da una nuova discesa; la secrezione di cortisolo è praticamente assente durante la notte, per riprendere un’ora circa prima del risveglio, con un seguente picco verso le ore 8. 1997 Michel Marignan, posturologo allievo di P.Nogier, dimostra che attivando termicamente dei punti sull’avambraccio si ottenevano variazioni termiche a livello di punti precisi dell’orecchio e viceversa. 1997 David Alimi dimostra l’efficacia dell’auricoloterapia nel trattamento del dolore nocicettivo e neuropatico oncologico resistente a terapia, dimostrandone la supremazia rispetto alla terapia farmacologica. 2002 David Alimi con R.M.F. dimostra la corrispondenza tra la cartografia cerebrale e quella auricolare. 2003 David Alimi conferma l’efficacia dell’auricoloterapia nei dolori oncologici in doppio cieco con doppio placebo.

La Facoltà di Medicina di Parigi 13 Bobigny, nata nel 1068, istituì nel 1982 grazie al Prof. Carnillot, il Diploma Universitario in Medicina Naturale comprendente l’Agopuntura,la Fitoterapia, la Mesoterapia, l’Osteopatia, l’Omeopatia e l’Auricolo-terapia (aggiunta all’ ultimo momento all’elenco delle Medicine Naturali. Nel 1992 Carnillot, biochimico di formazione, propose di istituire il Diploma Universitario di Auricoloterapia e nel 1995 ci furono 2 iscritti! Attualmente si è costituito il Dipartimento Universitario di Medicina Naturale (D.U.ME.NAT.), diretto da Antoine Lazarus, nel cui ambito si attua il Diploma Inter- Universitario di Auricoloterapia (D.I.U.) Il solo modo per sopravvivere era di iniziare una ricerca seria sull’Auricoloterapia e si cominciò nel 2000 con il lavoro pubblicato due anni dopo, nel 2002, sulla corrispondenza tra la cartografia auricolare e quella cerebrale. I primi esperimenti furono fatti sul pollice in quanto, unitamente alle labbra e agli organi genitali, sono le strutture che hanno una più ampia rappresentazione corticale; si evidenziò una corrispondenza perfetta tra la stimolazione diretta del pollice e la stimolazione del punto auricolare corrispondente al pollice che eccitano la medesima area corticale con una precisione millimetrica. Nel 15% degli individui la rappresentazione corticale è bilaterale (pollice dx nell’emisfero sx e anche dx e viceversa per il pollice sx) il che si spiega agevolmente conoscendo il ruolo del corpo calloso che ha il compito di smistare i segnali che gli arrivano tra i due emisferi.

Oggi, grazie ai lavori di R.M.F. di perfusione si sa che il corpo calloso funge da direttore tra dx e sx del traffico delle stimolazioni che gli afferiscono. Tutto ciò è molto importante in quanto spiega il motivo per cui in alcune strategie terapeutiche risulterà di grande utilità la stimolazione del corpo calloso. Il ruolo del corpo calloso spiega anche il perché abbiamo la predisposizione ad essere ambidestri pur essendo noto che la bidestria neurologicamente non esiste: o si è destri o si è mancini! Nei cosiddetti ambidestri i circuiti del corpo calloso sono deviati per cui queste persone hanno facilità ad utilizzare più o meno entrambe le mani. Nella rieducazione post-ictus è utile indurre i pazienti ad utilizzare la mano non dominante al fine di attivare tali deviazioni che possono aiutare le rieducazione e la ripresa motoria. La cartografia auricolare e corticale sono omotetiche (omotesia cartografica).

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