Prof. Luciano Cesare Bassani
Specialista in Terapia Fisica, Riabilitazione & Fisiatria
Centro di Proloterapia e Medicina rigenerativa
Studio Medico Bassani
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ONDE D'URTO
Le onde d’urto sono onde acustiche: il rumore provocato dai tuoni o la deflagrazione causata da un’esplosione sono esempi in cui le onde d’urto giocano un ruolo importante. Grazie alle onde d’urto, l’energia può essere trasmessa a lunghe distanze. Le onde d'urto da un punto di vista fisico sono definite come onde acustiche ad alta energia. Sono impulsi pressori con un fronte di salita rapidissimo (circa 10 miliardesimi di secondo), brevissimi di salita e discesa dello spike (tra 2 e 5 milionesimi di secondo) e tempi complessivi di durata del ciclo d’onda inferiori a 10 millesimi di secondo.
Questi impulsi generano una forza meccanica diretta che può essere indirizzata sulle parti del corpo da trattare.
Quando una O.U. attraversa un fluido genera molteplici differenze pressorie responsabili della formazione di bolle di gas e del fenomeno della "cavitazione"; infatti, la ridotta pressione che si produce sul lato interno della semionda, consente un rapido passaggio dell’acqua alla fase gassosa con formazione di una vera e propria bolla di dimensioni variabili a seconda dell’energia sprigionata.
Una successiva O.U. colpisce la bolla così formata dando luogo ad una violenta implosione che forma un getto d’acqua, il cosiddetto “jet stream”, che è notevolmente accelerato dal campo di bassa pressione esistente all’interno della bolla (velocità di 2700-3000 km/h). Tale getto d’acqua direzionale, colpendo i tessuti viciniori, determina microlesioni la cui entità è in funzione del numero degli impulsi e della loro energia (Delius et al.- 1998). Per quanto riguarda l’effetto analgesico sono state avanzate diverse teorie:
• le O.U. modificano l’eccitabilità della membrana cellulare; i recettori del dolore, non potendo generare così alcun potenziale, impediscono l’insorgenza del dolore;
• le O.U. stimolano i recettori del dolore a generare un’alta quantità di impulsi nervosi che bloccano la trasmissione del segnale ai centri cerebrali, perciò la soglia del dolore s’innalza (teoria del Gate Control)
• le O.U. aumentano il livello dei radicali liberi presenti nell’ambiente cellulare e questi generano sostanze inibitorie del dolore.