CLORO COME LIMITARE I RISCHI: DAI BAGNI IN PISCINA ALL'ACQUA CHE BEVIAMO

Dalle piscine all’acqua potabile, il cloro è ovunque. Ma quali sono gli effetti sulla salute di una esposizione continua a questa sostanza, anche a piccole dosi? Il cloro è uno dei disinfettanti più diffusi al mondo. È presente nelle piscine, nell’acqua del rubinetto e in molti prodotti per la pulizia domestica.

La sua efficacia contro batteri e virus è indiscutibile, ma un’esposizione regolare, anche a basse concentrazioni, può comportare rischi per la salute. Quando il cloro entra in contatto con materiali organici, come sudore, urina e pelle, o creme solari si formano sottoprodotti della disinfezione, tra cui le clorammine. Questi composti possono essere altamente irritanti o tossici e il loro effetto è tanto più dannoso quanto più l’esposizione è prolungata o ripetuta nel tempo. Gli  effetti  sulle persone possono essere molteplici ma tra i più comuni ci sono le irritazioni di pelle, occhi e mucose, problematiche respiratorie (specialmente in ambienti chiusi come le piscine coperte), fino ad arrivare all'aumentato rischio di incidenza per alcuni tipi di tumore. Poco noto è il fatto che il cloro può reagire con alcuni ingredienti chimici presenti nei filtri solari, generando composti in grado di alterare il sistema endocrino, cioè il delicato equilibrio ormonale del nostro organismo. A ciò si aggiunge l’effetto diretto del cloro sulla barriera protettiva naturale di pelle e capelli, che viene danneggiata, rendendo i tessuti più secchi, fragili e vulnerabili. Secondo il profilo tossicologico dell’ATSDR (Agenzia per il Registro delle Sostanze Tossiche e delle Malattie), il cloro è un gas altamente reattivo e corrosivo, capace di danneggiare i tessuti anche con esposizioni brevi. Per chi lavora nel trattamento delle acque, nella manutenzione delle piscine o nella produzione chimica, il rischio è ancora più elevato. 

Cosa si può fare? Esistono straetegie  semplici e facili da applicare. Non serve rinunciare alla piscina o all’acqua potabile. È però possibile ridurre drasticamente l’esposizione al cloro adottando piccoli accorgimenti quotidiani. 

Prima di nuotare è meglio sciacquarsi con acqua pulita per saturare la pelle e ridurre l’assorbimento del cloro, applicare barriere protettive come lanolina pura o creme idratanti non reattive e indossare costumi coprenti o rash guard per limitare il contatto diretto con l’acqua. Dopo il bagno è consigliabile fare subito una doccia con acqua pulita e sapone delicato e idratare la pelle con una crema nutriente per ripristinare la barriera lipidica. In fine in casa è fondamentale installare filtri per l’intera rete idrica domestica, così da ridurre la presenza di cloro in acqua potabile e docce. Se si ha una piscina in giardino è preferibile installare un sistema salino, che utilizza un metodo di clorazione più delicato. In conclusione il cloro resta uno strumento essenziale per la salute pubblica, ma può trasformarsi in un nemico silenzioso se sottovalutiamo i suoi effetti a lungo termine. Informarsi e adottare strategie di prevenzione semplici ma efficaci ci permette di godere dell’acqua in sicurezza, tutelando la salute della nostra pelle, dei nostri polmoni e del nostro organismo.

Luciao Bassani