Il 15 luglio è stata pubblicata dalla regione Lombardia una delibera dedicata al miglioramento della cura dei pazienti cronici e fragili. Cosa cambierà con questa delibera ce lo spiega in dott. Fiorenzo Corti, vicesegretario nazionale della FIMMG (Federazione Italiana Medici di Famiglia.
Questo processo di miglioramento dell’assistenza ai pazienti cronici e fragili potenzia un’attività già in corso da anni, ma è’ ancora poco conosciuto dai cittadini.
Il medico di famiglia è la figura di riferimento per questi pazienti ed è lui che propone questo percorso di cura che consiste inizialmente nell’arruolamento del paziente, cui si proporrà, a seconda della sua patologia, una serie di visite o esami di laboratorio da effettuare nel corso dell’anno.
La figura chiave per l’organizzazione di questa attività è la cooperativa cui il medico di famiglia aderisce: questa cooperativa permetterà al medico di pubblicare il percorso di cura del paziente e si farà carico di prenotare esami e visite che, grazie alla delibera di cui stiamo parlando, avranno un percorso dedicato permettendo di ridurre i tempi d’attesa.
Ci si riferisce naturalmente a esami e visite non urgenti, che servono a tenere sotto controllo il paziente.
Ma c’è un’altra cosa, le cooperative di cui stiamo parlando sono dotate di un centro servizi che potrà controllare se il paziente ha fatto gli esami prescritti dal medico per valutare se ci sono state difficoltà nell’esecuzione e per aiutare il paziente a completare il suo ciclo di cura.
Il centro servizi della cooperativa non si sostituirà assolutamente al medico di famiglia, che resta il punto di riferimento per il malato, svolgerà solo compiti legati all’organizzazione, liberando il medico da una serie di attività burocratiche e amministrative che spesso, soprattutto in questo momento di carenza di medici di famiglia, tolgono spazio all’ascolto e alla visita del paziente.
Attualmente i medici di famiglia che aderiscono a questa attività sono circa 1500 e i pazienti presi in carico 300.000.
Con l’entrata in funzione di questa delibera ci aspettiamo un grande aumento delle adesioni.
In un Paese destinato a diventare sempre più vecchio bisogna cominciare a pensare a come sarà possibile gestire la futura maggioranza della popolazione rendendo sempre più capillare l'assistenza. Bisogna sfruttare al meglio i balzi tecnologici che stanno avvenendo sempre più rapidamente e renderli un’occasione per migliorare la qualità della vita di tutti.
Anche il potenziamento delle cure domiciliari, che vedono il medico di famiglia il vero artefice di questa rivoluzione, porterà a vantaggi enormi sia per il paziente, che non dovrà recarsi in ospedale salvo che per urgenze, che per l’azienda paese che vedrà di molto ridotti i costi per la spesa sanitaria.
Questa rivoluzione però potrà avvenire se da una parte migliorerà il rapporto di fiducia medico paziente e se dall’altra gli interessi di categoria non preverranno sul bene comune.
Luciano Bassani - Fisiatra in Milano
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