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Insonnia - Chi dorme non piglia pesci, ma vive più a lungo!


La privazione del sonno ha sul sistema immunitario lo stesso effetto dello stress fisico o della malattia,  il che può aiutare a spiegare perché le persone che dormono cinque ore o meno a notte possono essere maggiormente a rischio di sviluppare pressione alta o di peggiorare una ipertensione già presente.

Persona che dorme
I benefici del sonno

Secondo la Mayo Clinic una prova della correlazione tra il  sonno e la salute del cuore è l’aumento del 10% dei casi di attacchi cardiaci dopo il passaggio all’ora legale e la loro riduzione con il ritorno all’ora solare. 

La mancanza di sonno è legata a un aumento del rischio di numerose malattie croniche,  comprese le malattie cardiache. Rispetto a coloro che dormono regolarmente dalle sette alle otto ore, coloro che dormono meno hanno il 27% in più di probabilità di soffrire di aterosclerosi subclinica (le prime fasi di indurimento e restringimento delle arterie), secondo uno studio del 2019  sul Giornale dell'American College of Cardiology.   Secondo José M. Ordovás Ph.D dobbiamo includere il sonno come una delle armi che usiamo per combattere le malattie cardiache. L’insonnia aumenta il rischio di malattie cardiache e ictus. Modificando le abitudini per migliorare la gravità dell’insonnia, gli individui possono successivamente ridurre il rischio di malattie cardiovascolari e sottotipi di ictus. 

"È importante identificare la ragione alla base dell'insonnia e trattarla",

ha affermato Larsson.  Una revisione scientifica del 2017 delle prove disponibili presenta alcuni possibili meccanismi attraverso i quali l'insonnia o il sonno scarso influiscono sulla salute del cuore, i principali sono la disregolazione dell’asse ipotalamo-ipofisi (che non solo aumenta il rischio di malattie cardiovascolari ma anche la resistenza all’insulina, diabete, ansia e depressione), l’aumento dell'attività del sistema nervoso simpatico (SNS) che aumenta il rilascio di cortisolo e di altri ormoni associati all'ipereccitazione, in particolare l'ormone adrenocorticotropo), la modulazione anormale del sistema nervoso autonomo, l'aumento dell'aterogenesi (identificabile attraverso aumenti dei marcatori infiammatori come il fattore di necrosi tumorale alfa e l'interleuchina 6, la PCR. Il sonno scarso è anche associato a un aumento del rischio di resistenza all’insulina, e questo è ancora un altro meccanismo attraverso il quale l’insonnia può favorire il diabete e le malattie cardio vascolari.  Il sonno riparatore  influenza anche  la regolazione ormonale e la disintossicazione del cervello, il che rafforza ulteriormente la sua importanza per la salute generale e la longevità e potrebbe ridurre il rischio  d’insorgenza di depressione e Alzheimer. La strategia per la cura dell’insonnia  non  è univoca perché la sua genesi è plurifattoriale comunque come regole base troviamo l’attività fisica, una sana alimentazione che non vada oltre le 18 la sera, la riduzione dell’utilizzo di schermi luminosi specie da metà pomeriggio, evitare la televisione  fino a ore tarde. Utile l’assunzione di 3 mg di melatonina tutte le sere abbinata  per esempio   a  Escolzia , Biancospino, Passiflora, semi di Giuggiolo, Zinco picolinato, glicina.

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