La spondilolistesi è una patologia della colonna vertebrale caratterizzata dalla traslazione di un corpo vertebrale rispetto a quello sottostante. Può colpire qualsiasi tratto della colonna vertebrale ma, di fatto, il più interessato è quello lombare.
Nella maggior parte dei casi lo scivolamento si verifica in senso postero-anteriore, in tal caso si parla di anterolistesi, laddove la traslazione vertebrale avviene in direzione opposta si parla di retrolistesi.
Solitamente la severità della spondilolistesi è proporzionale alla percentuale di scivolamento di una vertebra sull’altra, in quella di primo e secondo grado la traslazione non supera il 50% e l’instabilità che ne deriva è per lo più contenuta.
Il trattamento conservativo della spondilolistesi di 1° e 2° grado è finalizzato al contenimento della sintomatologia ed al rinforzo della muscolatura di stabilizzazione del tronco. In questi casi il percorso fisiokinesiterapico prevede :
tecniche di terapia manuale volte alla riduzione delle tensioni miofasciali localizzate nella regione interessata;
tecniche di neurodinamica;
training degli stabilizzatori segmentali con attivazione dei muscoli addominali profondi ( trasverso , obliqui ), multifidi lombari e della muscolatura perineale ( segue descrizione di alcuni esercizi );
educazione ergonomica ; ESERCIZIO DI STIMOLAZIONE DEI MULTIFIDI LOMBARI
Paziente supino con ginocchia flesse ( variante : paziente seduto sugli ischi ). E’ richiesta una contrazione di bassa intensità della muscolatura del pavimento pelvico in fase espiratoria, seguita dall’attivazione del muscolo trasverso dell’addome. Mantenere la co-contrazione per un tempo che varia dai 3 ai 10 secondi, respirando normalmente. E’ indispensabile evitare basculamenti del bacino.
ESERCIZIO DI STIMOLAZIONE DEI MULTIFIDI LOMBARI
Paziente supino con ginocchia flesse ( variante : paziente seduto sugli ischi ). E’ richiesta una contrazione di bassa intensità della muscolatura del pavimento pelvico in fase espiratoria, seguita dall’attivazione del muscolo trasverso dell’addome. Mantenere la co-contrazione per un tempo che varia dai 3 ai 10 secondi, respirando normalmente. E’ indispensabile evitare basculamenti del bacino.
Paziente seduto sugli ischi . Evitare basculamenti del bacino. E’ richiesta una contrazione della muscolatura del pavimento pelvico e del muscolo trasverso dell’addome, come descritto nell’esercizio precedente. Mantenere la co-contrazione per un tempo che varia dai 3 ai 10 secondi, respirando normalmente, nel contempo flettere lentamente un braccio fino a raggiungere un angolo di 90° con la spalla. Questo movimento permette di reclutare il muscolo multifido lombare.
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