PREVENIRE È MEGLIO: ECCO IL METODO FELDENKRAIS

La prevenzione è più economica della cura, lo sanno tutti. Una modalità interessante e innovativa è quella di considerare il movimento non solo come strumento riabilitativo o per rinforzare gruppi muscolari, o per plasmare il fisico a fini estetici, ma per diventare consapevoli della relazione corpo/mente e della propria organizzazione motoria; comprendendo, in una visione sistemica, che ogni gesto o attività si organizza e si manifesta in relazione all'immagine che si ha di sé stessi.  

Il metodo Feldenkrais (Image courtesy of Freepik)

E l'auto-immagine, composta di sensazioni, movimenti, pensieri e stati d'animo si forma nel tempo, è dinamica come un film, quindi muta e può arricchirsi o restringersi.  Una performance sportiva o artistica può risultare eccellente per chi la esegue e magnifica per chi la osserva, perché è passata attraverso la fase della consapevolezza del performer, che sente e sa come ogni parte del corpo è collegata a tutte le altre parti e contribuisce ad ogni gesto. Viceversa, l'incapacità di fare ciò che si desidera o un dolore possono essere il risultato di un uso di sé limitato e disfunzionale. La maggior parte delle persone ha zone oscure, parti di sé indifferenziate che non vengono percepite o non si attivano come potrebbero e diventano zavorre rispetto a parti che lavorano troppo e rischiano di usurarsi. Nasce così un senso di scomodità o inadeguatezza che può essere superato.

“Il movimento può diventare strumento di consapevolezza, di piacere, di apprendimenti senza correzioni”

dice  Mara Della Pergola allieva diretta del dott. Moshe Feldenkrais inventore della metodica.

“Un ponte tra osservazione, pensiero ed esperienza somatica, che attraverso le opere d’arte guida alla scoperta di spazi interiori e apre a nuove modalità di percezione e di azione”.

Feldenkrais (1904-1984) fu uno scienziato israeliano, esperto di arti marziali e pedagogo che elaborò un ricchissimo metodo di educazione somatica diffuso in tutto il mondo.Nelle lezioni collettive le persone si muovono ascoltandosi e si affidano a ciò che percepiscono, guidati dall'insegnante Feldenkrais che ha una formazione di quattro anni. Iniziano ad accogliere tutte le sensazioni che emergono dal movimento e dargli un senso li porta a dialogare col proprio sistema nervoso, l'organizzatore di tutte le proprie attività.

Moshe Feldenkrais

Scoprono quanto possa diventare più comodo stare seduti, o più facile e fluido alzarsi da una sedia, camminare, raggiungere un oggetto o girarsi all'indietro. Individuano diverse opzioni per compiere i gesti quotidiani, non perché qualcuno indichi loro come farlo nel modo esatto, ma perché hanno avuto l'opportunità di sentire la piacevolezza del muoversi con una migliore organizzazione. Lo stupore è paragonabile a quello del bambino che impara per tentativi ed errori a rotolare, sedersi, alzarsi e camminare e poi pratica con gioia ciò che ha esplorato spontaneamente. Le lezioni collettive e individuali, per tutte le età, riprendono molti movimenti infantili, favoriscono integrazione e fiducia e hanno applicazioni nel campo educativo, sportivo, artistico e sanitario.  

Prendersi cura di sé con consapevolezza può ridurre il ricorso al medico e alle cure, diventando un atto sociale.

Luciano Bassani