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Da fantascienza a realtà: i Bionauti - micro-robot di un'azienda israeliana

Nel 1966 usciva nei cinema un film dal titolo Fantastic Voyage (Viaggio Allucinante). In questo film una equipe di medici viene rimpicciolita a dimensioni microscopiche per effettuare un intervento altrimenti impossibile da effettuare.

Bionauta
Da fantascienza a realtà

Come molte cose credute fantascientifiche anche la trama di questo film potrebbe diventare realtà. Un’azienda israeliana sta sviluppando micro-robot chiamati “Bionauti”  con l’obiettivo di raggiungere il cervello.Più piccoli di un millimetro e con poche parti mobili, guidati solo da campi magnetici generati all'esterno del corpo,questi robot rappresentano il superamento rappresentato da  frese chirurgiche, sonde e aghi e  possono essere inseriti nel liquido cerebrospinale dalla colonna vertebrale o da dietro il cranio e guidati con precisione verso organi che altrimenti sarebbe difficile o impossibile da raggiungere. Le aziende farmaceutiche investono molti soldi nello sviluppo di nuovi farmaci, ma la maggior parte di loro fallisce durante le sperimentazioni a causa del modo in cui il farmaco viene somministrato. 

“L’ottanta per cento del problema dei farmaci che non funzionano è il bersaglio”,

spiega  Shpigelmacher, uno dei fondatori. Il farmaco potrebbe essere efficace se venisse somministrato direttamente all'organo, ma quando si immette nell’intero flusso sanguigno non si ottiene l'effetto desiderato. Le malattie per le quali il nostro progetto sarebbe più utile sono il cancro al cervello , l’ictus, l’epilessia, il Parkinson e forse l’Alzheimer

I  minuscoli robot verranno utilizzati come strumento chirurgico, senza trasportare alcun farmaco, per dimostrare che possono svolgere il compito per cui sono stati inviati".

Per il 2025 , dice Shpigelmacher, sono previsti degli  studi sul glioblastoma con questa metodica e se  avranno successo, la Food and Drug Administration statunitense potrebbe autorizzare l’uso dei Bionauti già nel 2027 o 2028 per trasportare farmaci.




Ciò cambierà il modo in cui vengono somministrati i farmaci perché non ci si dovrà preoccupare, ad esempio, della barriera emato-encefalica, struttura nel cervello che impedisce il passaggio dei farmaci dal torrente sanguigno ai neuroni”.

Shpigelmacher spera che un giorno i Bionauti potranno somministrare farmaci a qualsiasi parte del corpo come per esempio i tumori del 30% dei pazienti il cui cancro ha metastatizzato al fegato non sono resecabili a causa della particolare anatomia del fegato. Si comincerà dal cervello, ma in futuro il metodo Bionauti potrà conquistare il mercato dell'intervento medico. L’utilizzo di queste tecniche innovative   riveste un’importanza  strategica nella cura di molti tumori perché permette la loro estirpazione  limitando quasi al minimo i danni che le terapie sistemiche ( chemioterapia o radioterapia) possono comportare.

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