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EPIGENETICA - NEL DNA CI SONO TUTTE LE INFORMAZIONI PER LOTTARE CONTRO INVECCHIAMENTO E TUMORI

Nel 2012 i ricercatori John Gurdon e Synya Yamanaka vinsero il premio Nobel per la Medicina perché utilizzando una manipolazione genetica erano riusciti ad introdurre in una cellula differenziata del connettivo quattro geni staminali e a trasformare tale cellula in una cellula staminale pluripotente indotta.

Avevano fatto bene a chiamare tale cellula indotta perché la manipolazione eseguita aveva reso certamente la cellula immortale, ma al prezzo di una moltiplicazione incontrollata, come quella che avviene nelle cellule tumorali.


Il ricercatore italiano Pier Mario Biava in quegli anni stava studiando come i fattori di crescita e differenziazione delle cellule tumorali potessero rallentare la moltiplicazione dei tumori e aveva individuato i meccanismi d’azione con cui tale controllo si verifica. Aveva scoperto che i fattori di differenziazione delle cellule staminali agiscono senza manipolare il DNA ma in modo più fisiologico, ovvero dando le giuste istruzioni ai geni delle cellule staminali nel caso si volesse bloccarne la moltiplicazione o al contrario nel caso si volessero rigenerare e ringiovanire le cellule di un organismo.

Si è così compreso che i fattori di regolazione dei geni agiscono con un meccanismo d’azione che ora chiamiamo “epigenetico” perché non manipolano i geni ma semplicemente danno ai geni le istruzioni su come si debbono comportare per rigenerare una cellula o un tessuto, oppure riprogrammare cellule alterate come quelle tumorali, o dare le giuste istruzioni affinché le cellule rimangano giovani. Il nuovo concetto che si è mostrato è che l’informazione presente in natura è molto più intelligente delle manipolazioni che l’uomo sa fare. In pratica la natura è capace di attivare in modo fisiologico e senza manipolazioni gli stessi geni che Gurdon e Yamanaka avevano introdotto nel DNA, determinandone l'espressione in base alla necessità dell'organismo. L’informazione presente indica alle cellule cosa debbono fare senza richiedere manipolazioni . Ovviamente occorre che le istruzioni che vengono date alle cellule siano precise e comprensibili. Le ricerche condotte nel campo dell’epigenetica hanno fatto capire quali sono esattamente le istruzioni da dare alle cellule per rigenerare i tessuti, quali istruzioni si debbano dare per riprogrammare le cellule tumorali, quali istruzioni si debbano dare per impedire l’invecchiamento.

I danni causati ai nostri geni (DNA) possono dipendere da molti fattori tra cui prodotti chimici usati in agricoltura, farmaci, radiazioni, raggi x, carenza di enzimi, stress.


BARLEY
P4D1 nelle giovani piante di orzo

Secondo il Dott. K.Kubota dell’Università delle Scienze Farmaceutiche di Tokio una frazione presente nelle giovani piante di orzo, chiamata P4D1 stimola in modo considerevole la riparazione delle cellule di DNA. L’attività riproduttiva delle cellule diminuisce con l’età e questo rallentamento dovuto all’invecchiamento può essere ripristinato grazie al fattore P4D1 presente nelle giovani piante d’orzo.

Questo studio venne realizzato con semi di grani che vennero coltivati idroponicamente (ovvero non nel terreno ma in soluzioni acquose ricche di sali nutritivi) per 7-14 giorni fino ad ottenere giovani fili di erba alti 13 cm. Dall’erba e dalle radici venne estratto il succo che venne sperimentato contro alcuni elementi cancerogeni dimostrando una funzione inibitoria.

Da questi elementi si comprende come una sana alimentazione, una giusta attività fisica, un ambiente poco inquinato associati all’utilizzo di fattori sia di derivazione animale che vegetale che agiscono sull’epigenetica possono essere armi di prevenzione contro l’invecchiamento e le malattie tumorali.

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