IL DOLORE CERVICALE DIPENDE ANCHE DALLA POSTURA
- Studio Medico Bassani

- 11 dic
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Il dolore cervicale è una problema di frequente riscontro negli ambulatori medici.
Le diagnosi in un paziente con cervicalgia possono variare in base all'età del paziente: quando un paziente giovane si presenta per un dolore al braccio e al collo questo potrebbe dipendere da un’ernia discale ma anche da un neuroma o da una forma muscolotensiva, mentre in un paziente anziano il dolore può dipendere da una forma spondiloartrosica, ma anche da una patologia neoplastica o infettiva.
Quando un paziente si presenta dal fisiatra è importante indagare il tipo di dolore e la sua sede, e il suo andamento durante il corso della giornata.
Una valutazione complessiva dei recettori connessi con la postura (occhi, piede, cicatrice), afferma il posturologo Cesare Cambini, è molto importante perché è spesso dalla disfunzione di questi recettori che si struttura una situazione dolorosa.
Se il dolore si manifesta il mattino e interessa in prevalenza la nuca e l’ emifaccia è possibile che si tratti di un problema di occlusione.
E' dunque importante fare una buona valutazione dell’apparato stomatognatico avvalendosi di una elettromiografia di superficie per valutare i muscoli masticatori.
Il dolore è comunque il sintomo principale di una sofferenza del rachide cervicale e una sua localizzazione può dare un’idea della posizione della lesione.
Il paziente può presentarsi con dolore acuto, subacuto, cronico o ricorrente. Se si fa eccezione per i traumi o le forme infiammatorie acute (spondilite), il quadro di più frequente riscontro è quello cronico.
Il dolore cronico può andare e venire per mesi senza tendenza a migliorare.
Il dolore di origine cervicale può iniziare dal collo per poi irradiarsi in altre regioni. Una sede tipica di irradiazione è il dolore a una scapola che può originare da una problematica discale o articolare.
Quando un dolore, specie nelle persone anziane, tende a espandersi e a irradiarsi in un’area più grande, qualche sospetto di una patologia più seria va preso in considerazione.
In genere i dolori benigni sono intermittenti mentre quelli maligni sono più costanti e progressivi.
La cefalea emicranica che si porta dalla nuca al sopracciglio può essere la conseguenza della sofferenza di nervi cervicali alti (nevralgia del nervo grande o piccolo occipitale e del nervo auricolare).
Anche le vertigini possono essere una manifestazione di una sofferenza cervicale alta (sindrome di Neri-Barrè-Lieou) in quanto a livello cervicale abbiamo importanti centri del sistema nervoso autonomo.
Molto importante studiare le posture lavorative. Una postura continuativa al PC può provocare dei dolori cervico scapolari.
Quando il dolore cervicale si sposta al braccio portando con sè formicolio è ipotizzabile la presenza di un’ernia discale.
Le terapie per la sofferenza cervicale sono in funzione dell’origine e la diagnosi non può essere fatta solo da esami strumentali, ma associando a questi una corretta valutazione clinica.
Il dolore cervicale di origine discale può trarre beneficio dall'ozono terapia mentre il dolore artrosico degenerativo dalla terapia rigenerativa come la proloterapia.
Importante la riprogrammazione posturale con la correzione dei recettori periferici disfunzionanti (occhio, piede, masticazione).
Fondamentale la correzione delle posture scorrette specie lavorative.
L’osteopatia, afferma l’osteopata Umberto Colella, può dare un contributo importante nel trattamento del dolore cervicale, riducendo tensioni muscolari e migliorando la mobilità articolare.
Le tecniche manuali aiutano ad alleviare cefalee e vertigini legate a disfunzioni cervicali e favoriscono inoltre il riequilibrio posturale e una migliore circolazione locale.
Se il dolore è di origine tensiva risulta utile la neuro-auricoloterapia associata a integratori a base di magnesio.
Solo attraverso il lavoro sinergico tra fisiatra, osteopata, gnatologo, fisioterapista e posturologo si potranno ottenere i migliori risultati.
Dott. Luciano Bassani


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