La corsa è uno sport fantastico. E’ stata associata ad una maggiore aspettativa di vita soprattutto perché migliora la salute cardiovascolare. Ci permette inoltre di liberare la testa dalle nostre preoccupazioni dopo una lunga giornata.
Ma correre ha anche i suoi svantaggi. La maggior parte dei corridori subirà un infortunio da eccessivo uso (overuse) durante la sua vita sportiva. Molti sottovalutano il tempo necessario per recuperare completamente da un infortunio da overuse.
La corsa sollecita in modo significativo i nostri tendini. Se viene concesso abbastanza tempo per l’adattamento, i nostri tendini saranno spesso in grado di accogliere un aumento del nostro carico di allenamento, del nostro ritmo di corsa e delle modifiche del terreno su cui stiamo correndo. I tendini sono un tessuto metabolicamente attivo e di solito rispondono favorevolmente a un aumento di carico meccanico come nella corsa.
Diventeranno più grandi nella sezione trasversale a causa della sintesi del collagene e questi cambiamenti adattivi avvengono gradualmente nel tempo; possono essere necessarie 8-12 settimane o anche più prima che avvengano gli adattamenti ad un cambiamento di carico di lavoro. Un eccessivo carico meccanico (un rapido aumento del volume della corsa, del ritmo, ecc.) è considerato un fattore di rischio per lo sviluppo di una tendinopatia in un corridore, afferma il chirurgo ortopedico Dott. Raffaello Riccio. Molti corridori mettono nei guai i propri tendini perché il carico complessivo che applicano su di loro aumenta troppo rapidamente, incrementando esponenzialmente il rischio di una lesione tendinea da overuse.
Considerando il tempo necessario ad un corridore medio per recuperare da una tendinopatia, riuscire a prevenirla è certamente il miglior trattamento. I tendini più interessati nei corridori sono il Tendine d’Achille, Tendine rotuleo (ginocchio del saltatore), Bandelletta Ileo-tibiale e Muscoli glutei (tipicamente gluteo medio).
I corridori dilettanti e anche alcuni corridori esperti in genere corrono troppo spesso e troppo velocemente. Ma forse la cosa più grave è che la maggior parte dei corridori non passa attraverso un periodo di allenamento di base. L’allenamento di base costruisce il condizionamento aerobico e consente a muscoli, ossa e tendini di adattarsi lentamente all’allenamento nel tempo. Mentre la maggior parte delle tendinopatie può essere ricondotta a un errore di allenamento, ci sono molti altri fattori che possono influire sulla salute dei tendini.
I nostri tendini cambiano con l’avanzare dell’età e rispondono allo stress e al carico di lavoro più lentamente. Inoltre, i nostri tendini iniziano a perdere forza e il muscolo può diventare sarcopenico (povero di fibre muscolari). La tendinopatia è stata associata ad anomalie dei lipidi (colesterolo) e il dolore ai tendini può essere più comune nelle persone con iperinsulinemia o diabete di tipo 2. Proprio come il colesterolo può depositarsi nelle nostre arterie ed occluderle, lo stesso può accadere nei nostri tendini indebolendone la struttura. Il fumo colpisce tutti i tessuti del nostro corpo e ai nostri tendini non vengono risparmiati i danni. L ’obesità o il sovrappeso conferiscono maggiore sollecitazione sui nostri tendini anche a causa di un’infiammazione cronica di basso grado. Alcuni farmaci sono associati a un aumentato rischio di dolore ai tendini o ai muscoli tra questi fluorochinoloni, (ciprofloxacina e la levofloxacina) In alcuni casi questi farmaci sono associati a un rischio più elevato di rottura del tendine d’Achille. Il cortisone diminuirà la sintesi di collagene e quindi indebolirà il tendine. Le statine utilizzate per ridurre i livelli di colesterolo sono state associate a disturbi e dolori muscolari. Una volta sviluppata una tendinopatia da overuse, il tendine passerà attraverso un processo prevedibile verso la guarigione che richiede tanto tempo per recuperare.