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ZEBRAFISH E MEDICINA RIGENERATIVA - DI COSA SI TRATTA


Un pesciolino zebrato che ha le stesse proteine della specie umana, come modello di studio del differenziamento embrionale. Gli esperimenti condotti avevano dimostrato che tutti i diversi tipi di tumori trattati venivano riprogrammati in modo tale che le cellule cancerogene diventavano cellule normali e non più tumorali.

Pazienti affetti da malattie considerate irreversibili come la sordità neurosensoriale, cioè lesioni della parte dell’orecchio interno e delle vie nervose che conducono lo stimolo acustico al cervello, hanno trovato un beneficio grazie ai trattamenti messi a punto dal Dr. Pier Mario Biava, che contengono fattori di crescita e di differenziazione delle cellule staminali.

Questi fattori si sono rivelati efficaci per rigenerare i tessuti di vari organi e apparati del corpo umano e, se scelti in modo selettivo, anche di riprogrammare le cellule tumorali trasformandole in cellule normali. Nessuno mai è riuscito ad ottenere risultati analoghi soprattutto perché per ottenerli occorre avere una visione molto diversa della vita che finora la medicina non ha avuto.

Biava è arrivato a capire come si possono affrontare malattie difficili da curare come le malattie sopra elencate perché nella sua vita ha incontrato persone importanti come Il Prof. Lorenzo Tomatis Direttore Generale della IARC (Agenzia Internazionale del Cancro di Lione). Il Prof. Tomatis aveva iniziato a pubblicare negli anni ottanta del secolo scorso una serie di monografie sui cancerogeni ambientali in modo che le sostanze potessero essere classificate come cancerogene certe, probabili, possibili oppure non cancerogene.

Biava si era letto i cinquanta volumi che allora erano stati pubblicati e una osservazione aveva attratto la sua attenzione, riguardante i diversi effetti che i cancerogeni ambientali avevano durante la gravidanza. Infatti la somministrazione di cancerogeni ambientali non aveva nessun effetto sull’embrione quando essi venivano somministrati nei primi tempi della gravidanza, ovvero quando si formano tutti gli organi ed apparati.

Inducevano invece tumori nella prole quando somministrati dopo che tutti gli organi ed apparati si erano differenziati. Biava a quel punto aveva capito il perché di questo diverso comportamento ed aveva pensato che i fattori di differenziazione delle cellule staminali potessero correggere gli errori indotti dai cancerogeni nelle cellule dell'embrione. Biava iniziò una lunga serie di esperimenti utilizzando l’embrione di Zebrafish, un pesciolino zebrato che ha le stesse proteine della specie umana, come modello di studio del differenziamento embrionale. Gli esperimenti condotti avevano dimostrato che tutti i diversi tipi di tumori trattati venivano riprogrammati in modo tale che le cellule cancerogene diventavano cellule normali e non più tumorali.

Questi risultati avevano permesso di capire come funzionano i diversi fattori di differenziazione delle cellule staminali perché andando a studiare le loro azioni in diversi momenti dell’embriogenesi , si era capito che questi fattori regolano l’espressione dei diversi geni del codice genetico. Questo infatti se non è programmato da stimoli esterni non sa fare nulla: è come il disco rigido di un computer che non può essere letto.

A quel punto Biava aveva capito che i fattori che differenziano le cellule staminali rappresentano il programma che indirizza le cellule verso il loro normale destino. Queste ricerche hanno rappresentato la nascita dell’epigenetica che oggi è uno degli ambiti di ricerca tra i più importanti a livello scientifico. Attraverso lo studio sistematico dei fattori epigenetici Biava ha dimostrato che è possibile bloccare

l‘invecchiamento, che è possibile rigenerare vari tessuti del corpo umano senza necessità di trapianto di cellule staminali, e che quindi diverse malattie come Parkinson, Sclerosi multipla, Alzheimer ecc. potevano essere curate e avere notevoli miglioramenti.

Ora queste scoperte vengono raccontate in un docufilm fatto dal regista Thomas Torelli il quale , avendo ascoltato Biava in diverse conferenze, gli aveva chiesto di poter raccontare la sua storia riguardante queste ricerche. Il film che ha come titolo “ Ritratto di Pier Mario Biava : l’Informazione che origina la vita“ spiega molto bene queste ricerche e come all’origine di tutte le cose che si trovano nell’universo siano frutto di una informazione intelligente. Da qui il cambio di paradigma scientifico che apre le porte alla medicina quantistica e della medicina dell’informazione. Il lavoro fatto da Biava è enorme ed è ora il presupposto di un cambiamento importante della nostra visione del mondo e della vita.




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