Il morbo di Alzheimer è una patologia dovuta a lesioni del sistema nervoso, in particolare dell'ippocampo, la regione del cervello adibita alla memoria.
Molti ricercatori in tutto il mondo stanno studiando questa patologia alla ricerca di una terapia efficace, senza purtroppo trovare fino ad ora una soluzione. I pazienti che ne sono affetti hanno una qualità di vita molto scadente e necessitano di una sorveglianza continua per i rischi a cui sono sottoposti a causa del disorientamento e all’incapacità di muoversi in modo sicuro nello spazio e nel tempo.
Alcuni trattamenti integrativi efficaci sono stati messi a punto a seguito delle ricerche del Dott. Pier Mario Biava che da parecchi anni studia come i fattori di crescita e di differenziazione delle cellule staminali siano in grado di apportare notevoli benefici a pazienti affetti da malattie degenerative, fra queste anche l’Alzheimer. Biava iniziò le prime ricerche ed i primi studi sull’Alzheimer molti anni fa allorché aveva dimostrato che a livello sperimentale la degenerazione delle cellule della parte del cervello chiamata ippocampo, che è la prima ad andare in degenerazione nel morbo di Alzheimer, regrediva a seguito dei trattamenti da lui messi a punto a base di fattori di crescita e di differenziazione delle cellule staminali.
Questi fattori sono essenzialmente proteine che sono ottenute da uova embrionate di un pesciolino tropicale chiamato Zebrafish che ha per il 95% proteine in comune con gli esseri umani. Dette proteine hanno un peso molecolare molto basso per cui possono essere assorbite a livello orale e passare direttamente nel circolo sanguigno senza essere digerite a livello gastrico.
Il vantaggio dunque di questo trattamento sta nella facilità di somministrazione, nell'assenza di effetti collaterali e negli effetti benefici che si osservano in tempi non troppo lunghi.
Per capire gli studi di Biava occorre avere una visione molto diversa della vita che finora la medicina ha avuto. Biava afferma che per arrivare a curare malattie complesse come i tumori e le malattie degenerative occorre avere una visione sistemica della vita e che dunque bisogna utilizzare tutti i fattori di crescita e di differenziazione cellulare che la vita utilizza per auto-organizzarsi.
Tali fattori di crescita e di differenziazione cellulare trasferiscono un'informazione precisa alle cellule fornendo ad esse tutti i fattori che sono necessari per la loro rigenerazione. Ha così dimostrato che la somministrazione dei fattori di crescita e di differenziazione presenti in tutti gli stadi di differenziazione delle cellule staminali è in grado di rigenerare i diversi tipi di tessuto del corpo umano.
In ultima analisi il limite della medicina è dovuto ad una visione riduttiva e semplificata della realtà che non permette di adottare terapie efficaci.
Il cambio di paradigma scientifico della medicina permetterà di curare malattie complesse come sono tutte le malattie degenerative e le malattie neoplastiche.
E’ un cambio epocale della nostra visione della vita e della salute . Queste ricerche hanno creato le basi per la nascita dell’epigenetica, la quale ora rappresenta a livello internazionale il filone di ricerca tra i più importati in campo scientifico. Attraverso lo studio sistematico dei fattori epigenetici Biava ha dimostrato che è possibile bloccare l‘invecchiamento, che è possibile rigenerare vari tessuti del corpo umano senza necessità di trapianto di cellule staminali e che quindi diverse malattie come Parkinson, Sclerosi multipla, Alzheimer ecc. potevano essere curate e avere notevoli miglioramenti. Da qui il cambio di paradigma scientifico che apre le porte alla medicina quantistica e alla medicina dell’informazione.
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